Nome: Frank
Cognome: Spada
www.frankspada.eu
Ultimo lavoro: Doppio Marlowe
Hai carta bianca: descriviti come preferisci.
Pseudonimo, anni 72, fumatore accanito legato a filo doppio con un tizio che non vedo, condivido i segreti di una vita spesa male convivendo con quattro piedi dentro due sole scarpe, inseguo il futuro per conoscere chi sono rincorrendo un mistificatore, forse un burlone, che mi crea ogni giorno problemi non da poco per essersi dedicato con costanza, e per troppi anni, a esercitarsi spiritualmente con “pollicini” e cocktail, e mi guardo allo specchio sbarbando ogni mattina un volto che non mi dice nulla di nuovo.
Ti va di raccontarci il tuo ultimo lavoro?
“Doppio Marlowe. Liscio e senza ghiaccio”, il terzo romanzo incentrato su uno strampalato detective ormeggiato sulla West Coast americana, anni ’50, uscirà a giugno 2011 per i tipi della Robin Edizioni (Roma). La trama… beh, ci si chiede se il tempo che non muore è quello che ritorna, visto che Marlowe, questa volta, indaga il mistero del passato racchiuso in una busta, dopo aver presenziato al funerale di un suo amico, il poliziotto Neffie O’Dougherty, morto per un incidente casuale quanto la fortuna o il fato che ruota attorno ad un tesoro e che il detective, un chandleriano a modo suo, scoprirà per… mi fermo qui.
Quando hai iniziato a scrivere, sapevi già che – prima o poi – ti saresti imbattuto in un romanzo come questo?
Assolutamente no! Precisato che ho iniziato a scrivere ai primi del 2007, forse per dimenticare o forse per capire se chi mi sta appiccicato addosso da una vita continua a perturbarmi intenzionato a spintonarmi fuori strada e prendere il mio posto.
Hai mai ballato sotto la pioggia?
Sì, in una terrazza a un piano alto affacciata su Urban Pride Square, ballando con John Atta, un amico grande e grosso in tutti i sensi, con cui ho condiviso l’esperienza entusiasmante di una sequenza da passerella Oscar che mi ha mandato in estasi in “Dimmi chi sei, Marlowe.Cinque sensi e un’anima”.
Esiste un libro che avresti voluto scrivere tu?
Forse i racconti di un’antologia intitolata “Honolulu”, la città dove uno scrittore (Somerset W. Maugham, N.d.R.) ha fissato il punto d’incontro tra Oriente e Occidente.
La tua canzone preferita è…?
Amo il jazz californiano e i suoi dintorni, compresi i vocalist di Lady Day.
Che rapporto hai con la televisione?
Un motivo ci dovrà pur essere, se nei miei romanzi la televisione non c’è eppure esiste!
E con il cinema?
Ripeto quello che ho già detto altrove tempo fa: la settima arte le riunisce tutte, mettendo in primo piano quel che non si vede a occhio nudo – va da sé che un ragazzino, che non amava andare a scuola, ne abbia approfittato per capire meglio il panorama inzuccherandosi le orecchie con le colonne sonore.
Hai mai parlato al telefono per più di due ore?
Mi è capitato spesso per lavoro, ma dal 15 dicembre del 2010 ho chiuso certe attività e ora sono felice di essere nessuno.
Ti piacciono i proverbi? Ne usi uno più spesso?
No, anche se “Chi cerca trova solo se immagina di essere lui stesso il fuggitivo” non mi dispiace.
Hai tre righe per dire quello che vuoi a chi vuoi tu. Ti va di usarle?
Gentile Paolo Franchini, ho motivo di ritenere che lei non abbia letto i miei romanzi o quanto meno i racconti che io chiamo prove di scrittura; in ogni caso la ringrazio per l’attenzione dimostratami.
Ti sei mai rapato i capelli a zero?
No.
Se potessi cambiare una cosa (ma una soltanto) del tuo ultimo lavoro, che cosa sceglieresti? Il titolo? L’immagine di copertina? Altro?
Ci mancherebbe altro – meglio di così.
Quando scrivi, hai un lettore di riferimento oppure scrivi solo per te stesso?
Scrivo per gioco, quindi…
Tra due ore si parte per un viaggio su Marte: scegli tre oggetti da portare con te e un aggettivo per descrivere l’umanità ai marziani.
Frank Spada su Marte: non scherziamo.
La cosa che più ti annoia, quella che più ti diverte e quella che più non sopporti.
La seriosità, l’ironia, la falsità.
Stai già lavorando al tuo prossimo libro? Se sì, ci regali un’anticipazione?
Ho iniziato sempre con il titolo, poi vado a caso dove voglio. Il quarto si intitolerà “Assolo di Marlowe. Jazz–combo”.
Prima di salutarci, l’ultima domanda è tua. Chiediti quello che vuoi, ma ricorda anche di risponderti.
Non mi faccio mai domande e lascio che la curiosità degli altri dia le risposte giuste iniziando da “Marlowe ti amo. Una storia in sette giorni”.
Bella intervista Frank! Ironica e istrionica come te :-)
Che Frank non si sia mai rapato a zero per non ripudiare la lunga chioma del noir?
Joe Perfiumi
Frank continua a stupirci! Complimenti a intervistato e a intervistatore!
Frank Spada su Marte? Me lo vedo. Perchè lui, così come i Marziani, è leggenda. C’è o non c’è? Esiste o non esiste? Certo che i suoi romanzi esistono e ci raccontano molto di lui.
Nadia
Bella intervista, aspetto con ansia Doppio Marlowe :)
Frank non si smentisce mai! Non vedo l’ora di leggere il mio amato Marlowe!
Claudia
I romanzi di Frank Spada sono letteratura a 360 gradi. Bellissima anche l’intervista!
Carla,Nadia,Shara,Claudia,Anna.
E anche butterfly suppongo sia una farfalla.
Ma che fai alle donne ,vecchio Frank?
Di chi spada ferisce, di spada concupisce.
Joe Perfiumi.
Avrei voluto dirglielo in segreto, Mr.Perfiumi, com’è giusto per chi fa della discrezione un’obbligatorietà, ma “We’re sorry, we couldn’t find that profile”.
Ho avuto un’ amica che faceva sistematicamente della discrezione un’obbligatorietà.
La sua vita era incentrata su questa regola.
E quando le chiedevo la descrizione della discrezione,anche sommaria,le
veniva la mosca al naso.
“La discrezione è tale in quanto tale”,mi rispondeva garbatamente.
In quanto alla obbligatorietà, non ho mai trovato il momento per approfondire il concetto.
Questa mia amica frequentava una mezza scuola tipo mimo.
Pseudomimo.
Ne traeva grande profitto.
Soprattutto spirituale.
Poi l’ho persa di vista.
Sul rivone del Po, in una giornata di nebbia che si tagliava con il coltello.
Una fetta di nebbia qui, una fetta di nebbia là.
I pesci gatto saltavano sull’argine per vedere come non si vedeva.
E poi tornavano in acqua,a piombo, a raccontare tutto.
Mai avuto il senso della discrezione come obbligatorietà, i pesci gatto.
Popolo d’acqua dolce.
E poi liscosi.
Devo ringraziarli per non avere mai gettato un panettone di san Biagio.
Joe Perfiumi.
Tenere in vista un post (in questo caso un’intervista, Mr. Perfiumi) potrebbe essere fatale per scoprire anticipatamente l’identità di un morto che possiede un libretto al portatore, che sta per passare in mano ad altri speculando un tuffo al sole dell’estate con le ragazze a Santa Monica, gli aderenti Jantzen spinti nelle curve, i cavalloni del Pacifico galoppanti sulle onde e la salsedine al tramonto… come scaglie rosate sfavillanti le serate al Lighthuose Club con Shorty Rogers.
Fine day, Mister!
One fine day.
If I had a perfect day I would have it start this way open up the fridge…
Il trillo del telefono.
Carnera incacchiato.
Fine del ‘Fine day’.
“Mister Freddie,I suppose”.
Joe Perfiumi
E’ bella questa riunione di nomi e pseudonimi. Adesso chiamo anche Vernon Francis Beagle, sperando mi risponda.
Per rispondere, rispondo.
Ma è sul dire che avrei da ridire.
Magnifico! Un incontro tra un pescatore d’acqua dolce e un manichino scoperto lungo un bagnasciuga poco lontano dalla costa Messicana: un tronco senza gambe, e braccia, con un ciondolino fissato all’ombelico collegato a un altro con un filo ed entrambi bigiotteria di nessun valore. Questo, secondo la stampa quotidiana, ovvero il Chronicle o Varese News, ma io non ci credo, perché Vernon Francis Beagle di certe cose se ne intende e le magnifica indagando, tanto che tra un lago e un oceano si scoprirà che la differenza non è che un cadavere (femmina, s’intende) che nuota senza maschera né pinne.
@ Mr. Perfiumi, Vernon Francis Beagle,
più che ridire, resta il fatto che oggi piove e non importa (tanto lì l’acqua traghetta anche una coppia) https://sites.google.com/site/venezianobii/home/serra-giardini/spazio-autori
su, che poi andiamo all’Harry’s a farci un paio di Bellini.
La classe di Frnak non si smentisce mai!
Belle le risposte, nonostante certe domande siano piatte e non all’altezza di questo autore multidimensionale.
Gentile Mita, badi come parla, multidimensionale sarà lei!
Perché io, nak- nak, mi appiattisco per non smentirla in quel che dice.
Cordialmente, benché confusamente, m’incammino verso sera, ringraziandola altezzosamente per non essere nessuno.
mr. Frank trovo molto interessante questa sua intervista anche se penso sottovaluti un po’ marte. penso inoltre che dovrebbe rilasciare più interviste, così, per scoprirsi un po’ con il caldo dell’estate. non vedo l’ora di leggere doppio Marlowe e di rileggerlo e rileggerlo ancora in attesa di ascoltarla in un assolo. grazie come sempre, per metterci davanti agli occhi cose belle.
Generalmente lascio che i fatti si promuovano da soli, Kara, ma in questi giorni mi si chiede se… sì, “ La scadenza per la consegna delle foto del Concorso Interpretando Frank Spada è stata posticipata alle ore 12.00 del 16 luglio 2011, su indicazione dei Circoli Fotografici partecipanti alla presentazione del concorso stesso. “
Fai clic per accedere a ConcorsoFrankSpada-Regolamento.pdf
Quanto alle interviste… beh, se proprio insiste, le segnalo queste:
http://criticaletteraria.blogspot.com/2011/02/il-salotto-intervista-frank-spada.html
Fai clic per accedere a braviautori-intervista-a-frank-spada-02.pdf
dove non mi vedrà in braghette corte perché faceva freddo.
Marte… ha notato che basta… no, per ora intendo vivere, magari per incontrarla in riva al mare sul bagnasciuga dell’estate, con un libro in mano che… non ci vorrà poi molto e… due pezzi? chincagliosi? a fiori hawaiani? Ok, l’abbraccio fin da ora.
http://lejpe.canalblog.com/archives/2011/05/17/21155722.html tre copertine predisposte dall’autore e mi chiedo se saranno intitolate “Marlowe je t’aime. Une histoire en sept jours”, “Marlowe, qui es-tu ? Cinq sens et une âme” e “Double Marlowe. Sans faute, sans glace”
Pingback: DOPPIO MARLOWE di Frank Spada | VareseNoir
Ehi,Frank.
Qui alla pensione Margherita mi hanno servito le cannocchie a rovescio.
Mi sei venuto in mente.
Prima che la polpa di pomodoro sbrodolasse le mie sacre braghe bianche.
Joe Perfiumi.
Le cannocchie a rovescio sono la specialità della casa.
Polpa di pomodoro,aglio,cipolla,pangrattato,sale e peperoncino.
Rovesciare il tutto sul cliente.
Buone vacanze!
Paco Brodazzi della pensione Ortensia.
Le mie monde braghe bianche scannocchiate.
Al bando Paco.
Paco da seta.
Nel bozzolo del pattume.
Joe Perfiumi
La Redazione della pensione Margherita cura un blog.
Il titolo è intrigante.
Cannocchie a rovescio.
Peccato che a collaborarci ti ungi un sacco.
Joe Perfiumi.
Il cuoco della pensione Margherita?
Da sodomizzare.
Senza margarina.
Ieri sera, spaghettini al sugo di cannocchie.
Col cannocchiale,le cannocchie.
Manco l’idea.
Bleso Obesi
Ehi,Frank.
Non volermene.
Ma domani spada alla griglia.
Ti saprò dire.
Joe Perfiumi.
In Sardegna chiamiamo la cannocchia ‘Solegianu de mari’.
Dalle parti di Bosa Marina si cucina affogata nel filuferru.
La servi al tavolo zigzagando.
La si accompagna con il bianco “Sastra Macillu Mureddu d’Ogliastra”.
Da servire freddo.
Così freddo da congelare la conversazione dei commensali.
Tanino Scorridau.
Dimenticavo.
A Bosa Marina curiamo un blog.
‘Solegianu de mari arrovesciu.’
Tipo cannocchie a rovescio.
Che poi pare abbia ispirato altre cose,in alta Italia.
Tanino Scorridau.
Le cannocchie di mais?
In imbarazzo,fuor d’acqua.
Joe Perfiumi.
A Bosa Marina ho conosciuto una certa Rosa Marina.
Gran bella ragazza.
Fulgida e turgida.
Un pò ripetitiva.
La Rosa Marina di Bosa Marina.
Joe Perfiumi.
Di Tanino Scorridau seguo con attenzione il blog ‘Solegianu de mari arrovesciu’.
In particolare la sezione della pecora bollita.
L’ovino sottratto alla stupidità di un burocrate zelante.
La pecora bollata.
Bigavino Ferlu De Fogu.
A Bigavino Ferlu De Fogu ricordo la nostra notte brava allo Stedazzu del Nuraghe Contritu.
Con il vecchio centenario Argiolas a suonare il tamburello di pelle di capro espiatorio.
Uno spasso.
Da ultimo.
La pecora bollata era sempre allegata al faldone del pecorino marchiato.
Malefica saga del burocrate di Oristano.
Joe Perfiumi
Non
o.
Bigavino Ferlu De Fogu esalta la sua terra e rinnega le sue origini.
Perchè vergognarsi degli igloo?
Finalmente ammettendo che il bisnonno Bigavino Ferlu De Foca era un eschimese puro,e non un freddo ragioniere di Palau?
Sturlu Macomer.
Mai sentita la Ballata della pecora bollita?
Allora sentito niente.
Piddu Fringuellu.
Ma la Ballata della pecora bollita è nata nella vallata della ricotta irrancidita?
Sturlu Macomer.
Preferisco paperblog !
Fai bene.
Ma è vero che paperblog è pieno di Ballate della pecora bollita?
Così si dice a Bosa Marina.
Forse per passare il tempo.
Sturlu Macomer.
Ho trovato un anonimo su Paperblog.
Paperboh.
Joe Perfiumi.
Dunque? Fra un mese esatto meno qualche giorno un anno fa da sopra, oggi, caro Paolo, nonché Franchini ché sei amico e raro, anche per quanto hai recensito da dove arrivo, ecco qua le novità http://www.robinedizioni.it/doppio-marlowe-e
Casualmente, intempestivamente, doppiamente fraudolente e in mente due mentine mattutine, caro Joe, rinnovi il mio san-san a Paolo Franchini.
Fatto,Frank.
Ho rinnovato il san-san a Paolo.
E il suo volto rabbuiato si è illuminato di sun-sun.
Buona giornata, Frank.
Versetto altalenante: mai prendersi troppo sul serio e amare gli altri come amiamo noi stessi.
Grazie Joe.
Mr. Joe Perfiumi, oggi le farei un versaccio a muso aperto, se non fosse che la casualità di un lunedì di marzo, sotto Bora, rinnova tutto; soprattutto perpetuando il bene di un abbraccio a quel sant’uomo di Paolo Franchini che… sun-black!
ps – sventoli i miei più cordiali saluti anche Sig. Admin.
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