Lettere al serial killer: pasticche e commozione

Controindicato Greg,

non penso di essere un malato immaginario , anche se spesso mi sorprendo ad immaginare di essere malato.

Eppure una pastiglia , bianca o verde o arancione che sia, mi infonde un senso di sicurezza, traboccante di principi attivi e di eccipienti.

Devo confessarti che davanti agli eccipienti provo in genere una sensazione di euforia, scovando cose care come il talco, il magnesio stearato e il titanio biossido. Quando poi mi concentro sul polisorbato 80, subentra sempre un po’ di commozione.

Forse perché la biondissima Arianna Pachwosky , dopo essersi negata platealmente, in un gioco irridente di gambe serrate, ha salutato la vita esalando l’ultimo soffio sul mio letto modello Castiglia. Le mie braccia sono gelatina e la morsa al collo è risultata insufficiente. Arianna vibrava ancora e allora le ho rovesciato nella bocca semiaperta una confezione di polisorbato 80, poi un’altra, di rinforzo, e poi un’altra ancora, per scrupolo.

Sessanta pillole di polisorbato 80 , un mezzo scaffale di farmacia. Quello su cui rifletto oggi, è soprattutto la data di scadenza. Luglio 2016, per il colpevole medicinale. 20 ottobre 2013, per la splendida innocente Arianna.

Maledetti gli effetti indesiderati, se mancano gli affetti desiderati.

Philo Dark

 

Farmaceutico Philo,

direi che in questo caso ti sei rivelato il fatale Philo di Arianna.

Passamela, anche se non fa ridere.

La posologia va regolata con rigore, caso per caso. E nel caso della nevrastenica Thorna Zlam , un gran tocco di ragazza esosa nella pretesa di amplessi ravvicinati, decisi di optare per un certo prodotto. Il giusto sarebbero stati 3 milligrammi, 2 volte al dì.

Apportai il ritocchino alla Greg. 30 milligrammi, 20 volte al dì. Costringendola, con relativo garbo, ad assumere quanto le spettava. Benedetti i modi e i tempi di somministrazione.

Cavolo, Thorna si agitava follemente, prima dell’uso.

Tuo Greg

 

Questa rubrica è ideata e curata da Carlo Cavalli. Nel caso, prendetevela con lui.

2 commenti

Archiviato in Lettere al serial killer

2 risposte a “Lettere al serial killer: pasticche e commozione

  1. Nittie Sweetchap.

    Nel letto modello Castiglia ci si “accuscina lenzuolando”, mi sussurrava il poeta nudo come un verme.

  2. Nittie Sweetchap.

    E quell’anno, chiusa a doppia mandata la porta della farmacia, mi accinsi a fare il giro del mondo in polisorbato 80 giorni.

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