La pietra del paragone: 52 repliche per una società

Un ritratto che è ancora di massima attualità, perché “l’uomo – come è solito affermare Bruno Belli – modifica solo la foggia degli abiti, ma resta identico nei costumi interiori”, che sarà presentato a “I Venerdì di Bruno Belli”, venerdì 1° febbraio 2013 alle ore 17:30, presso la consueta Pasticceria Zamberletti di Corso Matteotti a Varese, per la decima stagione degli ormai classici appuntamenti ad ingresso libero.

“La pietra del paragone” di Rossini, un trionfo scaligero, la sera del 26 settembre 1812, la quale rimase in cartellone per ben 52 repliche: uno dei massimi successi nella storia del melodramma e della Scala.

Merito, oltre all’arguzia musicale di Rossini, lo splendido libretto di Luigi Romanelli che fornisce un cameo della società di tutti i tempi, con i pregi e i difetti, le invidie, gli interessi, l’amore, la prosopopea, e così via.

Nella cornice della villa di campagna del trentenne Conte Asdrubale si muove una piccola compagnia che presenta i veri ed i falsi amici, il poeta nobile ed il poetastro, il giornalista un po’ ignorante e prezzolato, la giovane vedova, le aspiranti alla mano dell’anfitrione, i travestimenti per mettere alla prova (ecco la “pietra del paragone”) gli ospiti, perché il protagonista ha deciso di prendere moglie, oppure di restare celibe.

Un successo che restò impresso nella storia italiana, tanto che Fogazzaro ricorda, in “Piccolo mondo antico”, il nonno che cantava “Ombretta sdegnosa / del Missipipì” (sic), gli “ameni” versi del poetastro Pacuvio.

Un ritratto perfetto dove l’umanità dei personaggi fuoriesce con sorprendente incisività – “quando lecco e quando mordo / ho purtroppo il mio perché”, ammette il prezzolato giornalista Macrobio – e si riassume nella nobiltà d’animo del conte e dell’amico, il poeta Giocondo, nonché della giovane vedova, la contessina Clarice, che attua anche lei la propria “pietra del paragone”.

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