IL CANNIBALE di Jefferson Bass

Il cannibaleNei libri a tinte forti, noir o gialli che siano, gli assassini non mancano quasi mai. In questo lavoro di Jefferson Bass (che, detto fra noi, è lo pseudonimo di William Bass e Jon Jefferson, nomi legati alla sempre discussa fattoria dei corpi), chi ammazza non si muove solo fra le pagine del romanzo, ma addirittura le ha scritte e corrette… Per modo di dire, si intende.

La storia si muove bene, i personaggi funzionano, le vicende hanno un loro perché, i colpi di teatro non mancano e nemmeno i guizzi si fanno attendere (molto felice quello degli origami recapitati per posta al protagonista), ma la traduzione e l’editing – soprattutto questo – sono davvero pessimi. Nonostante si tratti di un volume pubblicato da Newton Compton.

I nomi dei personaggi perdono qualche lettera per ritrovarla e poi smarrirla di nuovo, qualche verbo e qualche definizione “scricchiolano”, gli aggettivi che fanno pesante la lettura (quelli che finiscono in “mente”, per capirci) si sprecano. Se ne contano anche tre in una frase, di tanto in tanto. E non è una esagerazione, credetemi. In un libro che parla di trapassi e funerali, poi, imbattersi in creazione anziché in cremazione è davvero triste. Peccato che si tratti di uno svarione che fa ridere. E leggendo con attenzione si trova anche di peggio.

Chi ha voglia di leggere il romanzo, comunque, lo faccia. La storia merita, lo ripeto un’altra volta. Alla fine, però, faccia quello che ho fatto io: visiti il sito dell’autore (http://www.jeffersonbass.com/) e scriva ai due colleghi di biro tutto quello che pensa della versione italiana del romanzo.

La storia in sintesi: il dottor  Brockton è un antropologo forense che, un giorno, si ritrova a esumare un corpo per eseguire un test di paternità. Con l’apertura della bara, la scioccante sorpresa: il corpo all’interno è stato profanato. Zac! Via le braccia e via le gambe. Dopo la scoperta, il medico viene contattato dall’FBI, che vorrebbe smascherare chi conduce un fiorente mercato nero di resti umani. Proprio mentre sta decidendo se accettare o meno, un amico-collega perde le mani in un incidente e la sua carriera di medico legale potrebbe finire per sempre. Per il nostro dottor Brockton, non è più tempo di avere scrupoli.

“Il cannibale”
Jefferson Bass
Traduzione Monica Ricci
Newton Compton
Pagg. 323 – Euro 9,90 

 

8 commenti

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8 risposte a “IL CANNIBALE di Jefferson Bass

  1. Bonifacio.

    Potreste chiedere al signor Bass il numero di cellulare del Cannibale?

  2. Joe Perfiumi.

    La cremazione è pur sempre una creazione.
    Di alta pasticceria , con troppa polvere di vaniglia.

  3. Burt Svogliatamente.

    Adoro le cose che finiscono in “mente”.

  4. Bonifacio.

    Al Cannibale posso telefonare alle ore pasti o all’orrore pasti?

  5. Bonifacio.

    Ma Jefferson Bass è anche l’autore di “Ritorna a casa Lesso”?

  6. Joe Perfiumi.

    Burt Svogliatamente è un tipo che mente.

  7. Freddie Carnera.

    Il vecchio Jefferson è un burlone.
    Quando esce dal ristorante,dice sempre la stessa cosa al cameriere.
    “Il resto mangia”.

  8. Bonifacio.

    Un dito a lui, un dito a me.
    Con il Cannibale c’è una fraterna amicizia da pranzo.

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