FINE di David Monteagudo

Spagna, giorni nostri. Un operaio quarantenne si scopre scrittore. Scrive da anni, a dire il vero, ma è solo quando la moglie lo convince ad aprire il famigerato cassetto che avviene il miracolo. Stampa, rilega, imbusta e spedisce. Come fanno tanti, in Spagna come in Italia. Come fanno tutti ovunque, anzi.

Ad ogni modo, l’editore che riceve il manoscritto, manco a dirlo, azzecca la scommessa della vita: il romanzo fa subito registrare numeri da capogiro. Un esordio più che fortunato, degno di stampe e ristampe. I giornali ne parlano bene, i lettori pure. Così pare, almeno. Le traduzioni per i mercati oltre i confini iberici, come è ovvio, non si fanno attendere. Una storia incredibile, insomma. Roba che nemmeno nei film. Infatti, non si tratta di un film. Purtroppo, mi viene da aggiungere.

Quella che potrebbe essere la sinossi di un romanzo come tanti, per dire le cose come stanno, è la storia vera di una persona vera, la storia di un certo David Monteagudo nato in Galizia, la storia di un operaio-scrittore che i giornalisti paragonano subito ad autori del calibro di Philp K. Dick o Cormac McCarthy. Una sola pecca: il romanzo d’esordio (il cui titolo è «Fine») è davvero pessimo. Almeno per chi vi sta scrivendo queste righe.

La storia è piuttosto banale e lo stile non è nulla di che. Puntini di sospensione a pioggia, vocali triplicate o quadruplicate per cercare di dare enfasi, forza e grinta alle parole di chi si annoda in dialoghi sempre più lunghi del necessario. I colpi di scena, sono sincero, non mancano, ma non sono mai imprevedibili. Per i più curiosi, a seguire, la storia in poche parole.

Un gruppo di vecchi amici si ritrova venticinque anni dopo nello stesso rifugio di montagna frequentato in gioventù. Si presentano tutti, tranne il più enigmatico della compagnia. C’era da scommetterci, no? Verso mezzanotte, comunque, il cielo si riempie di stelle come per magia e tutti gli apparecchi elettrici, all’improvviso, smettono di funzionare. Come è facile prevedere, iniziano le sparizioni misteriose e, mentre chi rimane in circolazione prova a capire cosa stia succedendo, tutto porta a pensare che degli esseri umani non ci sia più traccia. Sarò anche cinico e spietato, ma «Fine» ha tutte le carte in regola per essere un romanzo che si può anche non leggere.

FINE
David Monteagudo
Guanda, euro 18,00
Pagg.343

1 Commento

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Una risposta a “FINE di David Monteagudo

  1. Anonimo

    un libro orrendo….

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